Oggigiorno sentiamo spesso parlare di Realtà Virtuale (dall’inglese, “Virtual reality”, VR) e Realtà Aumentata (“Augmented reality”, AR) e capita di vedere che le due espressioni vengono usate come sinonimi, soprattutto dai media generalisti. In realtà, la differenza tra le due tecnologie è piuttosto marcata. Mentre la Realtà Aumentata consente all’utilizzatore un arricchimento della percezione sensoriale, attraverso l’aggiunta di informazioni multimediali alla realtà che lo circonda, per mezzo di dispositivi mobili, quali smartphone o tablet, dispositivi di visione, come occhiali a proiezione sulla retina, ecc. (ricordiamo, ad esempio, il popolare gioco di PokemonGo), la Realtà Virtuale si basa sulla costruzione attraverso tecnologie informatiche di una realtà simulata in grado di consentire all’utilizzatore di muoversi in tempo reale in uno spazio interamente digitale.
A fianco della Realtà Virtuale e della Realtà Aumentata esiste anche una terza tipologia, nata dall’integrazione delle prime due, la cosiddetta “Realtà Mista” (dall’inglese “Mixed Reality”, MR) che unisce il mondo che ci circonda con quello digitale e, attraverso un apposito visore, permette all’utente un’esperienza immersiva nella fruizione dei contenuti oltre a poter interagire direttamente con gli ologrammi visualizzati, manipolandoli nella realtà circostante.
Le applicazioni di queste tecnologie sono al momento ancora limitate, ma iniziano ad essere piuttosto evidenti le loro potenzialità in numerosi ambiti, da quello professionale a quello ludico (ricordiamo, ad esempio, Shaman, le montagne russe in VR di Gardaland).
Un caso specifico è quello di Microsoft Hololens, l’innovativo dispositivo per la MR sviluppato dal colosso Microsoft fondato da Bill Gates. Tra le principali novità che lo caratterizzano, troviamo al suo interno, accanto al processore e all’acceleratore grafico, un chip chiamato Holographic Processing Unit (HPU). L’Hololens non è solo uno strumento finalizzato al consumatore, ma anche alle imprese, le quali potranno beneficiarne della sua grande versatilità ed inserirlo come parte integrante dei processi di automazione industriale, a supporto dei processi produttivi, del controllo qualità, ecc.. Le caratteristiche di Hololens permetteranno lo sviluppo di nuove pratiche di collaborazione, impossibili fino ad oggi. Pensiamo, ad esempio, a più persone che, grazie all’adozione di Hololens, potranno vedere il medesimo ologramma in due posti separati oppure effettuare una videoconferenza, proiettando il volto dell’interlocutore e riproducendo i movimenti del suo sguardo.
Una ricerca condotta da Boeing, società che ha utilizzato l’AR per aumentare l’efficienza in relazione a determinati compiti, ha dimostrato che i lavoratori che utilizzano AR per scopi formativi sono più produttivi e più precisi. Inoltre dalla ricerca è emerso che i dipendenti hanno apprezzato molto l’apprendimento attraverso questa nuova tecnologia e che la preferiscono al tradizionale apprendimento in aula.
Eye-Tech è stata tra le prime realtà nel panorama italiano a sviluppare piattaforme di apprendimento su Hololens. In particolare, grazie al progetto di ricerca e di sviluppo finanziato dalla regione Friuli Venezia Giulia attraverso il bando dell’Elettrodomestico LR 3/2015 “Nuovi metodi di progettazione virtuale mediante sperimentazione di visori in mixed and augmented reality” ha avuto modo di sperimentare l’utilizzo degli Hololens per lo sviluppo di nuove tecniche di prototipizzazione basate sulla percezione aumentata del modello CAD.
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